Fin dalle sue origini fu una specialità riservata ai mastodonti, forzuti che ben poco avevano d’atletico, gli stili usati consistevano in una partenza di fianco o di fronte , in un saltello si raggiungeva il piazzamento al bordo della pedana e da li si lanciava .
La prima gara femminile del lancio del peso Kg. 4 si effettuò nel 1917 in Francia. Per l’esordio rosa alle Olimpiadi bisogna aspettare il 1948 a Londra dove la francese Micheline Ostermeyer lanciò il peso di 8 libre (kg 4) a m.13.75, seconda l’italiana Amelia Piccinini m13.09.
Nel 1947 Charles Fonville (USA), negro americano di 85 Kg, capace di correre i 100 metri in 10”5 imposto il lancio sui ritmi il cui fattore velocità dominava il fattore forza, realizzò il record del mondo con m.17,68.
Barry O'Brien Copiright foto Giorgio Cannas |
Nel 1950 James Fuchs (USA) per primo applicò il movimento a catapulta ottenendo ottime prestazioni e i record del mondo con m.17.79 nel ’49,m. 17.82, 17,90, 17,95 nel ’50.
Chi ha dato un decisivo impulso alla specialità è stato Parry O’Brien (USA) che oltre usare la partenza dorsale (lancio O’Brien),con le spalle rivolte al settore di lancio, ha razionalizzato la tecnica di lancio sfruttando maggiormente la forza degli arti inferiori. Considerato che il lancio si effettua dentro una pedana di 2.135 cm di diametro, dove la rincorsa è limitatissima, il lancio dorsale ha permesso di ampliare l’esecuzione sbilanciando il corpo oltre il bordo della pedana aumentando così un percorso, più lungo, il movimento rettilineo nella traslocazione permette un tempo maggiore d’applicazione della forza. La zona di caduta della palla era delimitata da un settore di lancio con un angolo di 40°gradi ( ora 34,92° gradi )
O’Brien vinse le Olimpiadi di Helsinki del 1952 con m. 17,41, quelle di Melbourne del 1956 con m.18,57, arrivò secondo a quelle del 1960 e 1964. Alto mt 1.90 per kg 111 era capace di correre i 100 in 10”8.
Il lancio dorsale permette una maggiore torsione del busto nell’azione finale. Il lanciatore,nel mezzo giro che effettua nel rivolgersi verso il settore di lancio, anticipa di anche, si raddrizza e con un’azione a catapulta spinge il peso, con una mano, ad una velocità di circa 14 metri al secondo.
Questa tecnica ha il maggior numero di seguaci, tuttavia negli anni 70 il russo Aleksander Barihnikov utilizzò la tecnica rotatoria , simile a quella del lancio del disco che permette di aumentare la velocità d’uscita del peso, ha realizzato il record del mondo nel 1976 a Parigi con m.22.00.
Aleksader Barishnikov Copyright foto Giorgio Cannas |
La tecnica rotatoria è quasi simile a quella del lancio del disco. Il corpo effettua un giro e mezzo su se stesso spostandosi ruotando nella lunghezza di 2,135m.si parte da una posizione a gambe divaricare spalle al settore di lancio, palla spinta al collo ,con gomito alto, tenuta con una mano è alloggiata sotto l’orecchio, peso del corpo sulla gamba destra di lancio, busto leggermente spostato sulla destra in linea perpendicolare con l’esterno del piede destro. Il lancio inizia con il corpo sbilanciato a destra, perno sull’avanpiede della gamba sinistra che anticipa la rotazione, continua la spinta-calciata della gamba destra che radente al terreno va a cercare il centro della pedana passando all’esterno della stessa .Lo spostamento del piede destro verso il settore di lancio viene accelerato dalla spinta dell’arto, fulcro, di sinistra il quale dopo effettuata tale spinta va a cercare la sua posizione finale verso il fermapiedi di sinistra. Questa azione della gamba sinistra agevola il compito dell’arto destro al centro della pedana che con azione macino-spinta eleva il corpo e proietta l’attrezzo verso l’alto. Per poter sfruttare maggiormente l’azione rotatoria e riuscire a terminare correttamente il lancio è fondamentale fare un doppio scambio di passaggio del peso del corpo dove la spinta finale avviene sulla gamba sinistra, ma per poter stare in pedana si deve subito cambiare sulla gamba destra. E’ una specialità più adatta ad atleti di statura meno alta dove si sfruttano maggiormente le capacità coordinative e di abilità motoria che di forza.
Aleksader Barishnikov Copyright foto Giorgio Cannas |
Il record del mondo del lancio del peso è stato realizzato da Randy Barnes (USA) nel 1990 con m.23.12 utilizzando la tecnica rotatoria.
Il record italiano nel getto del peso è di Alessandro Andrei (Fiamme oro) che nel 1987 a Viareggio in una sola gara ha migliorato il record del mondo per ben tre volte: m.22,72 ; m.22,84; m.22,91 utilizzando la tecnica dorsale O’brien.
Il record del mondo femminile del getto del peso è di m.22,63 realizzato dalla russa Natalya Lisovkaya nel 1987 a Mosca,
il primato italiano appartiene a Mara Rosolen (Fiamme oro) con m.18,81 realizzato ad Avezzano nel 2000, tutte e due hanno utilizzato la tecnica dorsale.
Il lancio alternato dorsale di Giorgio Cannas può essere un'alternativa a chi vuole scoprire nuovi stimoli e avere risultati.
Buon lancio a tutti Giorgio Cannas
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